Nella Repubblica Democratica del Congo sono presenti i due terzi delle foreste tropicali africane, un ricco sottosuolo e un significativo potenziale idroelettrico.
Nel 2014 la RDC ha fatto registrare la terza crescita del PIL più rapida al mondo (10,5%), attestatasi successivamente intorno al 5% a causa delle fluttuazioni dei prezzi mondiali delle materie prime e delle dinamiche economiche internazionali. Come accaduto in altre aree del Pianeta, il processo di crescita del PIL ha subito un arresto nel 2020 a causa delle misure adottate per limitare la diffusione del Covid-19.
Nel 2021 l’economia della Repubblica Democratica del Congo dovrebbe ripartire con vigore (+3,8%). Si prevede, infatti, che quest’ottima performance sarà trainata dall’esportazione di prodotti minerari, i quali vedranno un aumento della domanda sul mercato internazionale. Allo stesso tempo, si prevede che il Paese registrerà un aumento dei suoi volumi di produzione.
Il settore agricolo ha rappresentato il 20% del PIL nel 2019 e occupa il 64% della popolazione. Tuttavia, la maggioranza della popolazione è impegnata in attività agricole per la propria sussistenza e non per fini commerciali. Le colture principali sono manioca, platano, legna, caffè, riso e mais.
Il settore industriale ha rappresentato il 40,7% del PIL nel 2019 e occupa il 10% della popolazione. Il Paese è dotato di vaste risorse naturali, con il settore minerario che svolge un ruolo importante nell’economia ed è la principale fonte di proventi da esportazione.
Il settore manifatturiero svolge un ruolo marginale nell’economia del Paese, a causa della mancanza di manodopera qualificata e macchinari. Questa condizione rappresenta una grande opportunità di investimento e sviluppo per le aziende internazionali, specialmente nella capitale Kinshasa.
Il settore dei servizi ha rappresentato il 35,4% del PIL nel 2019, occupando il 26% della forza lavoro, ed è in continua crescita grazie ai grandi investimenti infrastrutturali operati dai partner internazionali della RDC.